Tratti di mura in opera poligonale rinvenuti nel centro storico di bojano, lungo la direttrice corso umberto – via biferno, alle pendici della montagna di civita, databili fra v-iv secolo a.c.

Tratti di mura megalitiche sono stati rinvenuti nel centro storico di bojano, rispettivamente  nell’area archeologica dell’antico episcopio, nella cantina di un’abitazione in via biferno  e a larghetto gentile; fuori asse, nel giardino del palazzo ducale; a civita e sui pendii di mezza costa. L’ opus poligonalis è una tecnica di costruzione antica diffusa nell’italia centro-meridionale, particolarmente lungo la dorsale appenninica, databile tra il vii ed il iv secolo a.c. Essa consiste nella sovrapposizione di massi in pietra non lavorati o poco lavorati, anche di notevoli dimensioni, senza ausilio di malta o altri leganti. Lo stesso peso dei massi utilizzati assicura, infatti, la stabilità delle strutture che, in genere, presentano uno spessore maggiore alla base e si rastremano (assottigliano) verso l’alto. La tecnica venne utilizzata, in particolare, per le mura cittadine, o altre fortificazioni, e per terrazzamenti e podii di templi, opere in genere costruite sui pendii. Spesso i massi, raccolti nella parte alta del pendio, venivano semplicemente fatti scivolare verso il basso, raggiungendo la sommità del muro in costruzione, in genere appoggiato ad un terrapieno. I tratti murari rinvenuti a bojano si collocano alle pendici della montagna di civita (catena del matese), snodandosi lungo un’unica direttrice, parallela al tratturo pescasseroli-candela, e sono databili fra v-iv sec. A.c.

I tratti murari rinvenuti presentano, pur a quote diverse e con diverse maniere costruttive, lo stesso allineamento a distanze pressoché regolari. Si può ipotizzare, dunque, che facessero parte di un sistema di fortificazione a gradoni e i diversi gradi di finitura poligonale potrebbero essere spiegati con le numerose distruzioni e successive riparazioni o ricostruzioni subite dalla città sannitica di bovaianom [MR]