Le città romane di Saepinum e di Bovianum hanno svolto, per secoli, una importante funzione quali luoghi di transito, sosta, controllo, rifornimento e commercio lungo il cammino dei pastori che menavano le greggi, ossia lungo quello che in età moderna diventerà il Regio tratturo Pescasseroli-Candela.

Saepinum e Bovianum, città “tratturiere”. Sul piedritto di destra di Porta Bojano a Saepinum è visibile, anche se molto rovinata, una importantissima testimonianza epigrafica databile 169-172 d.C. : si tratta della trascrizione, sintetica, di tre lettere nelle quali si denunciano gli abusi cui erano sottoposti i conductores delle greggi di proprietà imperiale da parte degli stationarii (addetti al controllo) e dei magistrati di Saepinum e di Bovianum con il pretesto di verificare che tra i pastori non si nascondessero schiavi fuggitivi e tra le mandrie capi di bestiame rubato; con l’intervento dei Prefetti del Pretorio – Basseo Rufo e Macrinio Vindice -, le autorità locali furono diffidate affinché le vessazioni non avessero a ripetersi e obbligate a incidere ed esporre la sentenza in luogo pubblico. Quindi, sicuramente, anche sulle porte urbane di Bovianum (purtroppo del tutto scomparse) dovettero essere esposte epigrafi con tale sentenza. 

Il passaggio di uomini e armenti veniva sbarrato con una saracinesca, che scendeva dall’alto entro guide scavate nei blocchi di pietra; alla camera di manovra, posta nella parte superiore dell’arco, si accedeva tramite una scalinata. Una piccola corte, cavaedium, al di là della grata fungeva da postazione per guardie e stationarii ed era chiusa, verso l’interno, da una controporta a doppio battente. Superato il controllo si percorreva tutto il decumano fino a giungere all’altra porta e, quindi, a uscire dalle città. 

Sia Saepinum che Bojano sono attraversate dal Tratturo Pescasseroli-Candela, che dall’Abruzzo meridionale alla Puglia settentrionale, attraversa i seguenti comuni: 

PescasseroliOpiCivitella AlfedenaBarreaAlfedenaScontroneCastel di SangroRionero Sannitico,  Forli del SannioIserniaRoccasicuraMirandaPettoranello del MoliseCastelpetrosoSanta Maria del MoliseCantalupo nel SannioSan MassimoBojanoSan Polo  MateseCampochiaroGuardiaregiaSepinoCercemaggioreMorconeSanta Croce del SannioCircelloReinoPesco SannitaSan Marco dei CavotiSan Giorgio la MolaraBuonalbergoCasalboreMontecalvo IrpinoAriano Irpino, Villanova del Battista, ZungoliMonteleone di PugliaAnzano di PugliaSant’Agata di PugliaRocchetta Sant’AntonioCandela.

A Bojano, l’itinerario tratturale intra moenia della città medievale coincide, ancora oggi, con le vie comprese tra Porta Pasquino, posta all’ingresso ovest della città, e Porta San Biagio, che corrisponde all’uscita est, orientata verso Saepinum: le vie tratturali si identificano, in particolare, con Corso Umberto I, Largo Duomo (collaterale), Via Biferno, ed extra moenia, con Via San Bartolomeo, Corso Garibaldi, Piazza Pasquino, Corso dei Pentri, Via Turno

Il percorso del tratturo Pescasseroli-Candela (linea verde) del periodo medievale nella città di Bojano1. Porta Pasquino2. Porta san Biagio (cfr. GENTILE)

Il percorso del tratturo Pescasseroli-Candela. Le mura medievali della città di Bojano (linee rosse). 1. Porta Pasquino2. Porta La torre3. Porta di Visco4. Porta Santa Maria5. Porta san Biagio (cfr. GENTILE)

Numerosi sono gli edifici religiosi ancora esistenti, o documentati per il passato,  lungo la direttrice tratturale: nell’ordine, la Cappella di Santa Margherita (scomparsa), il  Complesso ospedaliero di San Bartolomeo dei Cruciferi e, di fronte, la Chiesa di San Lazzaro (entrambi scomparsi), la Chiesa di San Rocco (o del Purgatorio), la piccola chiesa di San Nicola, con ospedale annesso (sconsacrata), la Chiesa dei SS. Erasmo e Martino, la Cattedrale e Santa Maria del Parco,  la Chiesa di San Biagio, la Chiesa dell’Annunziata, la Chiesa di San Giacomo alle Pietre Cadute (scomparsa) e per finire la Cappella (sconsacrata) di Sant’Antonio Abate (Sant’Antuone): il culto dell’eremita Antonio, padre del monachesimo e protettore degli animali, celebrato il 17 di gennaio, è sempre stato molto vivo a Bojano, fino ad anni recenti [MR].